"Ogni mattina un buon giornalista deve dare un dispiacere a qualcuno" (Benedetto Croce)

I social avvelenano l'informazione

Che le reti sociali ("social network": Twitter, Facebook, Instagram... e compagnia cantante) fossero tossiche, all'interno di un mondo dell'informazione sempre più falsato e propagandistico, lo sospettavamo da tempo. Ora leggiamo con piacere che qualcun altro condivide la nostra visione. Apprendiamo dal Guardian: La BBC sta valutando di limitare l'uso di Twitter da parte dei suoi giornalisti. Se il piano venisse approvato, ai corrispondenti principali verrà chiesto di abbandonare l'utilizzo delle piattaforme online per dare ultim'ora aggiornate oppure offrire analisi istantanee.

La proposta segue le critiche a certi commenti online formulati da redattori durante la campagna elettorale. La redattrice di politica Laura Kuenssberg è stata attaccata da alcuni sostenitori di Jeremy Corbyn per aver ripetuto, insieme ad altri esperti, una falsa accusa secondo la quale un attivista laburista aveva dato un cazzotto a un aiutante di un ministro Tory. Il redattore del Nord America Jon Sopel è stato nel frattempo accusato di tweet che rivelano una posizione critica su Donald Trump.

Ora si ritiene che Fran Unsworth, direttrice della cronaca e dell'attualità, desideri persuadere i giornalisti a porre fine alla pratica di postare frequentemente su politica e attualità.


"Ha detto che probabilmente avrebbe incontrato una certa resistenza, ma che voleva iniziare un dibattito e ora stava pensando di chiedere ai corrispondenti di uscire da Twitter", ha detto un giornalista della BBC. Si ritiene che Unsworth abbia delineato i suoi piani a una festa tenutasi nella Sala del Consiglio della BBC nella vecchia Broadcasting House.

Questo fine settimana, alcune persone a stretto contatto con la Unsworth affermano che avrebbe solo scherzato a proposito del divieto di utilizzare del tutto Twitter, ma che tuttavia sembra seria un'applicazione più stringente delle regole editoriali della BBC sui social media. Parlando con il Guardian lo scorso fine settimana, la Unsworth ha riconosciuto l'efficacia giornalistica di Twitter e ha dichiarato: "Dobbiamo solo rafforzare le nostre regole sui social media. Ma non credo sia fattibile fare un passo indietro".

La scorsa settimana, secondo quanto riferito, Channel 4 ha vietato alla redazione non politica di twittare su questioni di attualità.

Phil Harding, ex responsabile della linea editoriale della BBC, ha accolto con favore la possibilità di una revisione del ruolo di Twitter nella copertura delle notizie della BBC. "C'è bisogno di fare due passi indietro e assicurarsi che quello che stanno dicendo sia imparziale e vero, perché al momento abbiamo grande bisogno di quel servizio imparziale", ha detto all'Observer.

Harding, che nei suoi anni alla BBC ha anche curato il programma Radio 4 Today, ha aggiunto che una revisione delle priorità di copertura è fatto consueto dopo ogni elezione. "L'aspetto più importante è che ci si aggrappa alla fiducia, che è un po' diminuita. Si deve considerare se è necessario essere tra i primi che reagiscono a un evento. È un dibattito difficile, ma si deve trovare l'equilibrio giusto", ha detto Harding.

Kuenssberg si è disconnessa da Twitter per Natale, giovedì, con apparente gusto, scrivendo "ci vediamo dall'altra parte (seguite @BBCPolitics e @BBCNews se volete tenervi al passo, oppure sedetevi sul divano e mangiate Quality Street e ritornate nel 2020)".

La giornalista, che ha 1,13 milioni di follower su Twitter, è stata soggetta a un profluvio di insulti online nell'ultimo mese. I suoi auguri per le festività sono stati accolti da diversi suggerimenti che la sua pausa fosse perseguitata dai fantasmi della vittoria elettorale del Labour che avrebbe potuto esserci.

Lunedì scorso, Andy McDonald, un componente del governo ombra, ha affermato che la BBC ha giocato un ruolo nella sconfitta laburista.

Attacchi simili sull'imparzialità della BBC hanno portato Huw Edwards, il conduttore della notte elettorale, a scrivere una difesa senza precedenti degli standard giornalistici di servizio pubbllico finanziati dal canone: "Fornire un resoconto equo ed equilibrato di una campagna elettorale complicata - con sensibilità esagerate da tutte le parti - è abbastanza difficile. Cercare di farlo mentre si affrontano incessanti attacchi al vetriolo è doppiamente impegnativo".

Edwards ha avvertito che il "cinismo tossico" sulla produzione della BBC potrebbe danneggiare l'emittente mentre affronta nuove attacchi da parte di un governo conservatore rafforzato. Downing Street ha promesso di considerare la depenalizzazione del mancato pagamento del canone TV, rendendolo equivalente al mancato pagamento di qualsiasi altra bolletta, piuttosto che un reato.

Edwards ha anche twittato: "Siamo molto lontani dall'essere perfetti a @BBCNews - ma la spazzatura di pregiudizi necessita una risposta". La decisione di Channel 4 è conseguenza di errori, incluso lo sbaglio dei sottotitoli online su un montaggio video twittato: indicava erroneamente che Johnson avesse domandato se, con le politiche migratorie dei Conservatori, nel paese dovessero essere ammesse "persone di colore" piuttosto che "persone di talento".