Esiste un cattolicesimo pagano? Scommettiamo che questa domanda formulata in modo così brusco susciterà, nella peggiore delle ipotesi, l'ira dei bigotti di stretta osservanza o, nella migliore, un'indifferenza educata ma altezzosa da parte di altri devoti che ci taccerebbero - in aggiunta ad affibbiarci l'epiteto di relativista - di non conoscere nulla delle Sacre Scritture come della Verità neotestamentaria del messaggio cristico. Replicheremo a loro - così come ai pagani che rischierebbero di intentarci, ma in senso opposto, un processo simile nel tentativo di reclutare divinità immanenti sotto il solo stendardo del Dio unico - che le loro rigide attitudini li condannano a non afferrare il vero spirito dei politeismi che irrigano, nolens volens, la Rivelazione monoteista.
Li incoraggeremo a immergersi con profitto nel piccolo libro di Jean-François Gautier, firma ben conosciuta della rivista di idee Elements. Vedranno che se c'è davvero un solo Dio nella sua Parola universale, nel suo Logos eterno, c'è anche una diversità di uomini il cui invariabile compito, durante la loro furtiva presenza sulla terra, è sempre consistito nel prendere in prestito i percorsi dei miti per raggiungere le soluzioni degli enigmi che si sono posti perpetuamente dall'alba dei tempi.
Giove nel "Ratto di Europa" di Gustave Moreau, 1868 |
Li incoraggeremo a immergersi con profitto nel piccolo libro di Jean-François Gautier, firma ben conosciuta della rivista di idee Elements. Vedranno che se c'è davvero un solo Dio nella sua Parola universale, nel suo Logos eterno, c'è anche una diversità di uomini il cui invariabile compito, durante la loro furtiva presenza sulla terra, è sempre consistito nel prendere in prestito i percorsi dei miti per raggiungere le soluzioni degli enigmi che si sono posti perpetuamente dall'alba dei tempi.
Prima di accedere al Cielo, è necessario innanzitutto vivere, vale a dire correre il rischio della propria fragile condizione umana nella piena accettazione della propria finitudine. Ciò equivale, secondo una nota metafora, a fare i funamboli su un filo teso sopra un vulcano.
La copertina del libro di Gautier |
Il ricorso allo spirito dei politeismi - potente sottotitolo evocativo dell'opera - non si presenta affatto sotto gli aspetti New Age delle numerose spiritualità che irrigano le società umane. Gli dei antichi che davano smalto al mondo mediterraneo non offrivano alcuna salvezza. Appena appena, ed era già molto, aiutavano gli uomini ad accordarsi con loro stessi e con la Città. Questi percepivano ineffabilmente che l'ordine del mondo passava invariabilmente attraverso questa armonia tra loro, la Città e queste divinità "senza calcoli".
I paganismi di allora non avevano alcuna pretesa all'universale e all'unico. La loro ambizione, più modesta, era di ricordare all'uomo, al cittadino, al patrizio, al soldato il proprio giusto posto. In quanto tale, l'unica uguaglianza concepibile era quella dell'uomo di fronte alla legge collettiva e non questa distruttiva passione isonomica dei nostri moderni che deificano, fino all'hybris, l'Uguaglianza in maiuscolo di tutti gli uomini tra loro.
Si potrebbe dire che il paganesimo si sia radicato, non nel senso attribuibile oggi al termine, ma perché, territorializzato, implicava necessariamente il senso dei limiti. Molto più che una spiritualità, il paganesimo era un'etica. La bella vita non dovrebbe tendere a conciliare gli opposti, ma a mantenere una uguale distanza da essi, in un giusto mezzzo che Aristotele ha impostato come virtù cardinale.
Perché l'uomo è immerso in uno sconosciuto tanto originale quanto teleologico ed escatologico, perché non si può sostituire agli dei e ai loro oracoli, perché deve innanzitutto appoggiarsi alle proprie esperienze e alle lezioni del passato, perché non può sfuggire alle sue furiose esplosioni dionisiache come alla sua propensione apollinea per il (falsamente) rassicurante, perché aspira tanto, come Ermes, ad allargare i limiti delle sue terre familiari quanto a limitare quelli della sua casa, perché è incostante quanto preoccupato per la stabilità, quest'uomo non può che essere Greco per eccellenza, vale a dire pagano. In un'altra parola che lo rende singolare nella sua pluralità, Europeo.
Bella lezione sull'autentica diversità degli uomini e degli dei, quella di sempre e non quest'ingiunzione fittizia e totalitaria dell'indifferenziazione meticcia voluta dalle arpie postmoderne.
(Aristide Leucate, Livre: "À propos des dieux. L’esprit des polythéismes", de Jean-François Gautier, Boulevard Voltaire)