"Ogni mattina un buon giornalista deve dare un dispiacere a qualcuno" (Benedetto Croce)

L'anima di un S.O.S.

Il telegrafo di Marconi usato, tra le altre cose, per lanciare le richieste di soccorso durante il naufragio del Titanic potrà essere recuperato. Lo ha stabilito un tribunale della Virginia modificando un precedente ordine giudiziario del 2000 che proibiva di tagliare il relitto o di toccare qualsiasi parte di esso. Il giudice ha dato il via libera al recupero perché il telegrafo è un oggetto "importante sia storicamente che culturalmente" e rischia di essere perso a causa del deterioramento del relitto. Il Titanic affondò il 15 aprile 1912, durante il suo primo viaggio, a causa della collisione con un iceberg nella notte al largo delle coste canadesi. Circa 1500 passeggeri persero la vita. Il telegrafo si trovava nella cosiddetta 'Marconi Room' e, come novità per l'epoca, da essa i passeggeri potevano anche spedire messaggi privati dalla nave stessa (Ansa)


La cessazione dei segnali in Morse è un battito del secolo. L'ultima stazione venne chiusa il 31 gennaio 1997: collegava Europa e America, tra Finistère in Bretagna (Le Conquet) e Cape Cod. La parabola del Telegrafo senza Fili è durata ottantanove anni. I telegrafisti della riva europea hanno lanciato il loro ultimo messaggio in linee e punti come in preda a un'ebbrezza dionisiaca: "Chiamiamo tutti. Questo è il nostro ultimo grido prima del silenzio eterno".

L'anno in cui morì Marconi, facevo il marconista tra le montagne di Giaveno, nel torinese, nelle puerili organizzazioni paramilitari del regime fascista. Avevo imparato perfettamente il Morse con la incolume memoria di un decenne e trasmettevo i segnali con le bandierine come dalla flotta di Togo.

Avevo trovato un piccolo telegrafo da esercitazioni, che ho utilizzato nelle mie avventure teatrali. So battere ancora il grido religioso: Save our souls (S.O.S.), che significa esattamente Salva le nostre vite, Signore. Nelle navi che affondano il messaggio vale "Salvateci". Oggi l'appello al soccorso, via satellite, è mayday, storpiatura angloamericana del francese m'aider. Ma nel linguaggio umano S.O.S. (tre punti - tre linee - tre punti: ...---...) vive per sempre e riempie gli spazi infiniti.

L'uomo scomparirà e i tre punti - tre linee - tre punti seguiteranno a incarnarne il grido. I radiotelescopi sembrano tacere, ma ascolta ascolta, percepirai S.O.S... S.O.S... dai QUASAR, dai PULSAR, dalle Nane Bianche, dai Buchi Neri divoratori... dai Big Bang che si rinnovano in lontananze senza fine. S.O.S. è il grido tragico supremo, in ogni suo battere tutto il tragico dell'universo si accende di Vento che ha fame.

Nella notte del 15 aprile 1912 dall'Atlantico del Nord s'irradiò il segnale: S.O.S. TITANIC URTATO ICEBERG AFFONDIAMO. Il Britannia obbedì subito ma sul luogo non trovò che scialuppe gremite di salvabili. La nave scese fino a quattromila metri di profondità e giacque sul fondale spaccata in due.

Tuttora è là. Sono state riportate in superficie alcune posate di massiccio argento della prima classe. Le avranno vendute all'asta o sono esposte in qualche museo?

Quando invochiamo l'aiuto del medico, fosse pure uno sconosciuto, tutti siamo titanic che hanno urtato iceberg e emettiamo S.O.S. in una chiara notte atlantica. Questo segnale biblico di cristiani che affondano non ha mai fine.

(Guido Ceronetti, Ti saluto mio secolo crudele)