"Ogni mattina un buon giornalista deve dare un dispiacere a qualcuno" (Benedetto Croce)

La Pulzella non corteggiava il dubbio

Ci sono voluti cinque secoli alla Chiesa per proclamare la santità della Pulzella d'Orléans, vergine e martire.


Giovanna sta per morire. Non ha ancora vent'anni. In tre anni, la figlia di Domrémy, piccolo borgo che prende il nome dal santo vescovo che battezzò Clodoveo, ha scritto uno dei capitoli più straordinari della storia del mondo.

È condannata a subire un supplizio atroce: bruciata viva a un palo.

Grazie a Dio, non sono i francesi, anche se i chierici dell'infame vescovo Cauchon avranno la loro parte, che daranno il martirio alla giovane ragazza, ma gli inglesi che non la perdonano per averli sconfitti a Orléans, a Patay, a Jargeau.

Il suo corpo e il suo cuore sono in Francia, ma la sua anima è con Dio e il suo ultimo sospiro di agonia sarà "Gesù".

Tuttavia, Giovanna è la vera vincitrice due decenni più tardi; dopo la sconfitta a Castillon da parte di Richemont, gli inglesi dovranno lasciare definitivamente la Francia.

Giovanna è innanzitutto, per me, la perfetta fusione di coraggio, della fede, della fiducia. Una donna molto giovane ispirata, mandata dal più alto, e che non conosce affatto il dubbio. Così, generale presto vittoriosa, lei raduna, lei mobilita, e, perfino, lei incorona. Incredibile destino, un'opera tale in una vita così breve.

È stata, attraverso i secoli, l'eroe francese permanente, uno stendardo che, come la stella, può sempre guidare, ispirare e consolare quando arriva l'incertezza.

Inoltre, io ho voluto, nell'azione politica, affermare, con segni popolari, la perennità e la modernità di questo messaggio travolgente.

Canonizzata tardivamente, il 16 maggio 1920, a Roma, santa Giovanna d'Arco veglia sempre sulla Francia e sui Francesi. Veglia e sorveglia. Bisogna sentire il peso di questa attenzione, che comanda quello che ai miei tempi si chiamava l'esame di coscienza. Siamo noi all'altezza, sono io all'altezza?

Non ci sarà, nei prossimi mesi, alcun possibile recupero senza amore francese ancorato al corpo, da parte di ciascuno. Non come soldatini di piombo, no! Ma come uomini liberi che capiscono che dobbiamo camminare insieme. Perché, ancora una volta, la patria è in pericolo, gravemente in pericolo.