"Ogni mattina un buon giornalista deve dare un dispiacere a qualcuno" (Benedetto Croce)

I ponti dell'impostore


Mentre suo fratello Hani Ramadan è sotto lo sguardo mediatico e dei social network per i suoi commenti sul coronavirus (che sarebbe causato da "fornicazione e adulterio"), Tariq Ramadan viene nuovamente menzionato in un'indagine condotta da Ian Hammel, corrispondente in Svizzera per Le Point .

Dopo aver lavorato su Bernard Tapie, Osama Bin Laden, Nicolas Sarkozy e Xavier Bertrand, il giornalista svizzero Ian Hamel è tornato con un nuovo libro dedicato a Tariq Ramadan. Con Tariq Ramadan: Histoire d’une imposture, il giornalista si propone di far rivivere il caso che attualmente colpisce l'intellettuale?

Questo è il punto di partenza di questo nuovo libro firmato Ian Hamel: Tariq Ramadan è un terribile impostore, preso sul serio per decenni nonostante un discorso vuoto (e libri) e nessuna vera base. Peggio ancora: il desiderio di integrazione sostenuto da Tariq Ramadan per tutti questi anni sarebbe, in seconda lettura, l'opposto. Questo è, in sostanza, i molti problemi sollevati dal giornalista specializzato nei servizi segreti e nel mondo arabo.

Ma non è tutto: soldi, seduzione, scarsa padronanza della lingua araba... Le molte lamentele fatte a Tariq Ramadan sono persino sorprendenti quando guardiamo questo libro. Eppure: Ian Hamel dimostra tutto, fonti alla mano. Un'opera da scoprire, sicuramente, per vedere l'impostazione di Ramadan.

Questo si legge su Lettres it be. Sullo stesso argomento, con uguale chiarezza, Stefano Piazza per Informazione Corretta:

È stato recentemente pubblicato dalle edizioni Flammarion” l’ultimo libro del giornalista investigativo Ian Hamel intitolato Tariq Ramadan: Histoire d’une imposture”. Nelle 480 pagine Hamel racconta come Tariq Ramadan figlio di Saïd Ramadan, fondatore del Centro islamico di Ginevra fratello del predicatore salafita Hani Ramadan e nipote del fondatore della Fratellanza musulmana Hassan Al-Banna, sia riuscito con l’inganno e il doppio linguaggio a diventare professore all’Università di Oxford carica ottenuta grazie ai milioni di dollari versati dal Qatar che lo ha adottato e reso ricco, consigliere di Tony Blair sulla questione dell’Islam radicale (sembra uno scherzo ma è successo davvero) e a diventare il punto di riferimento per centinaia di migliaia di musulmani in tutto il mondo.

Grazie al libro di Ian Hamael scopriamo come Tariq Ramadan sposato con una convertita, padre di quattro figli tra i quali spicca la preferita Maryam in prima linea nel difendere il padre dalle accuse di stupro senza mai dedicare un solo pensiero alle vittime, per almeno 25 anni ha saputo approfittare della debolezza di ricercatori, politici, conduttori televisivi, giornalisti,rettori e professsori universitari tutti printi ad invitarlo e a chiudere non solo un occhio ma entrambi, sulla vera natura di questo impostore che voleva diventare il futuro leader dei musulmani che vivono in Europa.

Ripercorrendo a ritroso la vicenda del sedicente intellettuale con passaporto svizzero, Ian Hamel svela come ad esempio per decenni venisse qualificato come professore di filosofia all’Università di Friburgo”, quando invece era solo un docente volontario ma nessuno per decenni, andò a verificare nonostante bastasse una semplice telefonata!

Grazie alla rigorosa inchiesta di Ian Hamel riusciamo anche riscostruire come Tariq Ramadan anche in Svizzera, sia riuscito a costruirsi l’aurea dell’intellettuale musulmano costruttore di ponti” grazie al prezioso aiuto di diversi esponenti cattolici e a personalità politiche della sinistra come Jean Ziegler e sua moglie Erica sempre pronti a difenderlo e a sostenerne le tesi ad esempio quella dell’islamofobia, uno delle più famose balle spacciate da Ramadan e sodali per decenni.

Questo libro non racconta solo la storia di un impostore, non parla solo di un sedicente professore accusato di aver stuprato, umiliato e minacciato decine di giovani donne alcune delle quali minorenni, questo libro parla anche di noi, parla della nostra società che gli ha consentito di fare tutto questo.

Leggere il libro di Ian Hamel è un viaggio nella menzogna collettiva ma non solo, è anche ripercorrere le dolorose storie di decine di donne che dopo la violenza fisica e verbale, oggi temono la vendetta dei supporter del predicatore egiziano con passaparto svizzero e ça va sans dire quello pakistano, che non smettono nemmeno per un secondo di intimidire chiunque metta in discussione le tesio complottistiche di Tariq Ramadan e sodali.

Leggere questo libro ci potrà aiutare a riconoscere e a respigere in futuro il prossimo ciarlatano prodotto dalla Fratellanza musulmana difeso come sempre dai soliti noti”.